A cura di Edoardo D’Angelo

 

La favola dell’Under 16 ha vissuto il suo epilogo lo scorso Sabato. Con la vittoria per 6-0 contro il Virtus Torre Maura, i ragazzi di mister Masi si sono laureati campioni e il prossimo anno giocheranno nel massimo campionato regionale. Una squadra che è sempre stata in testa nel proprio girone, pareggiando solo 4 volte e vincendo tutte le restanti partite. Dietro grandi vittorie c’è sicuramente un grande condottiero, che ha saputo gestire la fatica mentale e fisica fino all’ultima giornata di campionato. In questa età molto particolare un allenatore deve essere molto bravo a entrare dentro la testa e dentro la vita quotidiana dei ragazzi, e oggi sentiremo colui che ha portato questa categoria sulla cima più alta del podio. Parola a mister Lorenzo Masi.

 

Buongiorno mister. Come sono andati i festeggiamenti?

“Post gara i festeggiamenti sono andati benissimo, mentre domani abbiamo la cena ufficiale con tutto lo staff. Certamente subito dopo la gara abbiamo buttato fuori tutta la tensione e la pressione che avevamo accumulato, è stata una liberazione perché è stato un campionato lunghissimo e duro. È comunque molto stimolante avere sempre la tensione al massimo, è una medaglia con due facce differenti, se approcciata con la maniera giusta è tutta benzina che ci da stimoli nuovi, se approcciata male è deleteria”.

 

Sono andati come te li immaginavi?

“Si, perché i ragazzi ci hanno sempre creduto, hanno lavorato quotidianamente per questo traguardo, quindi era giusto festeggiare con la stessa intensità che hanno sempre dimostrato in settimana”.

Ci credevi nella vittoria del campionato?

“Sinceramente, ci credevo. La squadra è stata costruita per vincere, la società ha creato una grande corazzata. Più affrontavamo partite difficili e ne uscivamo fuori e più la consapevolezza aumentava. Contro la Polisportiva De Rossi ho capito che potevamo vincere il campionato, ed eravamo solo alla terza giornata. Ma ho visto l’intensità e la volontà da parte dei miei giocatori che mi hanno fatto capire che avremmo potuto dire la nostra fino alla fine”.

Statistiche alla mano non c’è stata partita con nessuno, oppure temevi in un sorpasso finale?

“Devo essere onesto, dopo la vittoria contro il Centocelle il sorpasso non lo temevo. Avevo solo paura che i nostri più grandi avversari potevamo essere noi stessi. Mi sono battuto sul concetto prestazione e non tanto risultato in sé. Era importante non essere schiavi del risultato, la prestazione veniva prima di tutto e con questo aspetto non avevamo nessun problema ad arrivare dove siamo oggi”.

 

Questo aspetto come si lavora?

“Abbiamo cercato di fare tutto come sempre. L’importanza delle partite che dovevamo affrontare, i ragazzi la conoscevano bene. Lavorare con serenità ci ha aiutato tanto. Negli spogliatoi dicevo sempre di puntare al 7 in pagella, ma solo se offrivano questo tipo di prestazione il risultato sarebbe arrivato. Poi un ringraziamento particolare va fatto alla società che è sempre stata presente, e ci ha dato una grande mano”.

 

Adesso giochiamo un po’. Quali sono i gol più belli in campionato e chi li ha fatti?

“Tra i più belli, c’è il gol di Centofante contro il Certosa. L’arbitro ha dato un recupero corposo a fine primo tempo concedendo un rigore contro di noi, chiudendo i primi 40′ in parità. Poi all’inizio del secondo tempo Centofante si inventa il gol del vantaggio in una gara molto bloccata. C’è anche da sottolineare il gol di Evangelisti in girata a Centocelle, la punizione di Cristini contro il Ponte di Nona e il gol di Testani all’ultimo con il Torre Maura”. 

Chi è il leader nello spogliatoio?

“Ci sono tanti leader. A iniziare dai ragazzi che da più anni sono all’Accademia Frosinone che hanno trasmesso l’identità di questa squadra e di questa maglia ai nuovi compagni, i quali si sono calati subito molto bene nella parte”.

 

Da mister, è meglio prendere pochi gol o farne tanti?

“Noi facciamo una buona fase difensiva, però per il nostro modo di vedere il calcio e di interpretare le partite preferisco fare un gol in più rispetto agli avversari (n.d.r. ride)”.

Adesso ci sarà qualche torneo?

“Parteciperemo a un torneo il 2 Giugno a Castel di Sangro”.

Vinceremo anche questo?

“Noi giochiamo sempre per vincere, sia per il nome che portiamo e sia perché è il nostro obbiettivo ogni volta che scendiamo in campo”.

A chi dedichi la vittoria del campionato?

“La dedico a mia moglie e alla mia famiglia”.

Vuoi fare qualche ringraziamento?

“Ringrazio il Presidente Luigi Lunghi per la fiducia che mi ha mostrato e il supporto che non è mai mancato. Poi ringrazio i responsabili Di Tullio e Vitagliano e tutto lo staff tecnico”.